A proposito di comunità pastorale
Propongo una serie di breve riflessioni sulla comunità pastorale per aiutarci a capire meglio cosa siamo, come siamo e che senso ha essere comunità pastorale.
Inizio con la definizione che riporta Wikipedia su internet: Nella Chiesa cattolica si chiama unità pastorale (nell′arcidiocesi di Milano si usa l′espressione comunità pastorale così come da noi, in diocesi di Como, ma sono la stessa cosa) un insieme di parrocchie vicine tra loro e affini per quanto riguarda il tipo di territorio (in montagna, in una grande città, nelle periferie) e le condizioni di vita degli abitanti (per esempio un insieme di piccole frazioni che gravitano tutte attorno ad un unico paese principale).
La comunità pastorale è guidata da un parroco.
Tante diocesi, in Italia come altrove, stanno sperimentando questo tipo di organizzazione pastorale per cercare di far fronte ad alcuni problemi:
- oggi la mobilità delle persone è molto ampia e i ristretti confini delle parrocchie hanno perso quasi del tutto il significato che avevano in passato almeno fino agli anni sessanta;
- è necessario unire le forze per coordinare meglio alcuni settori della vita pastorale, come ad esempio le attività della Caritas, la formazione dei catechisti, la preparazione al matrimonio;
- il costante calo del numero dei preti rende necessario abbandonare la formula tradizionale per cui in ogni parrocchia era presente un parroco residente; in molte comunità pastorali i sacerdoti fanno vita comune in un′unica canonica, per poi andare a servire quotidianamente le diverse parrocchie situate nel territorio della comunità pastorale.
Questa definizione, sintetica e bisognosa di integrazioni e approfondimenti, descrive cosè la comunità pastorale da un punto di vista esterno alla Chiesa. Teniamola presente comunque come primo approccio.
Da diversi anni la nostra Chiesa diocesana di Como, ha scelto di accorpare le parrocchie in comunità pastorali. Questo significa che ci viene chiesto di essere Chiesa in modo nuovo e questo si fa soprattutto con relazioni nuove. Inoltre tramite il discernimento, forse già assaggiato con la consultazione sinodale, dovranno anche emergere le scelte di essenzialità che la comunità pastorale dovrà percorrere. Tra i tanti ambiti di impegno e di vita quali sono quelli a cui il Signore chiama di più la mia comunità pastorale?
Inoltre vi invito a riflettere sulla vita dei preti impegnati in una comunità pastorale: noi tre sacerdoti viviamo insieme nella canonica di Campodolcino; siamo una comunità, come religiosi Guanelliani; mettiamo tutto in comune e ci spostiamo per servire nelle varie chiese del nostro territorio.
VISITA E BENEDIZIONE ALLE FAMIGLIE DI CAMPODOLCINO, FRACISCIO E MADESIMO
Nel mese di maggio, noi sacerdoti, don Adelin, don Adriano e don Marco, accompagnati da volontari, visiteremo le famiglie e porteremo la benedizione del Signore nelle case. Allinterno trovate il calendario con date e orari.
Chi non potrà essere presente agli orari stabiliti, può concordare la visita con noi sacerdoti.
S. ROSARIO NEL MESE DI MAGGIO
Come tradizione lo pregheremo insieme.
A Campodolcino dal lunedì al venerdì alle ore 20.15, nei luoghi indicati nel calendario
A Fraciscio al giovedì in processione alle 20.00 alle cappelline del Ponte; alle Soste; a Mottala; alla grotta di Lourdes.
In caso di pioggia a Campodolcino e Fraciscio ci si trova nelle rispettive chiese parrocchiali.
Al giovedì a Motta nella cappellina dedicata a S. Ermagora alle ore 17.30 e a seguire la celebrazione della S. Messa.
Il 31 maggio chiusura comunitaria del mese dedicato a Maria.
VITA DELLA COMUNITA
14 maggio, a Campodolcino, matrimonio di Simone Buzzetti e Tamara Migliorini. Celebra don Mario Baldini.