MEMORIA GRATA DELLA STORIA DI SANTITÁ DELLA NOSTRA CHIESA
Siamo grati per il dono della santità accaduto nella nostra Chiesa di Como, ci ricorda il nostro vescovo. Per noi questo significa riconoscerlo nella nostra valle. Occorre perciò fare memoria perché senza memoria un popolo non ha futuro. Noi viviamo in un contesto culturale che ci priva della memoria. Si consuma tutto e subito e si dimentica. Anche noi cristiani siamo influenzati da questo clima culturale, al punto che dimentichiamo e non capiamo più neanche il senso delle parole di Gesù Fate questo in memoria di me.
Il Libro sinodale inizia proprio con fare memoria della storia di santità. Ma perché fare memoria? Perchè il Vescovo e il Sinodo hanno scelto di cominciare proprio dal passato? Guardare al passato non per rimpianto ma per vedere e riconoscere la presenza e l′opera di Dio tra noi, cioè i segni di Misericordia.
Un potente segno di Misericordia è proprio la santità. Tutto nella nostra valle ci parla di Dio e del suo Mistero: dalla bellezza delle nostre valli e montagne, fino ai segni della fede che ci sono stati tramandati. Ogni località, è contrassegnato dai segni della fede: cappelle, croci, chiese. In questi ultimi vedo una duplice santità. La prima è quella sconosciuta al grande pubblico, ma diffusa tra i nostri antenati che ciascuno in famiglia può ricordare con nostalgia. Chi non ricorda una nonna o bisnonna che ha vissuto così, nella semplicità di una vita orientata da Dio e tesa verso Dio? Questa santità ha dato forma ad una vita e cultura determinata dalla fede cristiana. Come mai i nostri avi hanno aderito a Gesù? Perché hanno trovato interessante seguirlo? Perché hanno vissuto nella Chiesa? Qual′è stato il loro stile di vita e l′esito di questo?
E poi c′è la santità riconosciuta dalla Chiesa. Una santità che percorre la nostra valle geograficamente e cronologicamente. San Fedele martire, ucciso proprio nella località che prende il suo nome, San Fedelino dove il sangue dei martiri ha dato inizio alla fede cristiana nella valle. San Guglielmo, un millennio più tardi, che scelse di ritirarsi eremita per vivere solo di Cristo. Poco più di un secolo dopo apparve Maria Madre della Misericordia a Gallivaggio, centro spirituale della valle, per annunciare la Misericordia di Dio e richiamare noi tutti a seguire Gesù. Passa qualche secolo e Dio fa nascere a Fraciscio colui che sarà san Luigi Guanella per dirci ancora una volta che Dio è Padre, amore e carità misericordiosa. Infine, pochi decenni orsono, la testimonianza di fede, carità e perdono, di suor Maria Laura col suo martirio.
Io mi sono posto spesso una domanda: Perché il Signore ha concentrato così tante figure di santi e la presenza di Maria in un territorio così limitato, scarsamente abitato e impervio? Cosa vuol dire? Non può bastare la devozione pur presente, se questa non genera una rinnovata cultura cristiana ed uno stile di vita improntato sull′esempio di questi santi. Il Signore fa sorgere la santità per mostrare la Sua presenza misericordiosa ma anche per indicare uno stile di vita a tutti noi.
ESSERE CHIESA E DISCEPOLI IN QUESTO NOSTRO TEMPO
Credo che siamo tutti consapevoli che anche qui in valle il mondo è cambiato, le cose passate non ci sono più. Occorre perciò conoscere questo nostro tempo per essere e vivere come Chiesa e discepoli di Gesù qui e ora. Viviamo un tempo inedito, mai visto. Quali sono i segni di questo cambiamento? Un cambiamento che molti di noi non capiscono, che ci lascia confusi, incerti, ma che anche ci sfida.
Il vescovo afferma: Qualcosa si è inceppato nella trasmissione della fede. Ne siamo consapevoli? Quello che fino a qualche decennio fa era scontato, tutti si era cristiani, ora non lo è più. Siamo in un momento di crisi della fede, insieme a tante altre crisi. Non siamo più in un mondo cristiano, anche qui in valle! Cosa significa?
Manca la fiducia in Dio: non si nega la sua esistenza, ma questa non incide più sulla vita. Così che siamo ridotti al livello delle emozioni, dei sentimenti, del divertimento, del comodo benessere. Ma è questo che cerco e veramente voglio per me, per i miei figli, per la nostra gente? Non conosciamo più il senso della vita, eppure lo desideriamo e ci poniamo ancora le domanda del perché delle cose.
Papa Francesco ha detto. Che peggio di questa crisi è non viverla. Questa affermazione ci rilancia a riprendere sul serio la nostra fede e le ragioni del credere. Ci fa uscire dalla tentazione di chiuderci in noi stessi e ripiegarci su facili e comodi pratiche o stili di vita. Ma sto e stiamo veramente bene così?
QUARESIMA
Via Crucis al Venerdì: Madesimo ore 16.30; Campodolcino ore 17.30
SACRIFICI QUARESIMALI
Il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo siamo inviati al digiuno e all′astinenza dalla carne; nei venerdì di Quaresima è proposta l′astinenza dalla carne. Si possono fare anche altre rinunce per unirci alle sofferenze di Cristo, per educarci e chiedere la pace.
5 CATECHESI QUARESIMALI
proposte da don Marco sul Libro sinodale Essere chiesa oggi:
28 febbraio; 14 e 28 marzo a Madesimo in chiesa; 8 e 22 marzo a Campodolcino, in cappellina san Luigi Guanella.
Gli incontri sono alle 20.30
40 ORE
Giornate eucaristiche dal 16 al 19 marzo
RIPRESA CATECHISMO
I° elementare: nei sabati di Quaresima dal 4 marzo; Chiesa parrocchiale Campodolcino ore 17.30
VITA DELLA COMUNITÁ
- Libro Sinodale: sono disponibili copie del testo. Si possono ritirare da don Marco
- Giovedì 2 marzo primo incontro del ciclo sull′educazione: Famiglia nella crisi la speranza. Chiavenna ore 21.00 Cine Victoria